Dal 23 al 27 giugno 2025, Rabat ha ospitato il workshop multinazionale della Rete Africa-Europa per la Mobilità Umana (RAEMH), che ha riunito circa 60 partecipanti provenienti da 11 paesi africani ed europei, con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione nell’accompagnamento dei migranti e degli sfollati.

Nel suo discorso d’apertura, l’Arcivescovo di Rabat, Mons. Cristóbal López Romero, ha ricordato che la migrazione è un diritto umano fondamentale e un invito a riconoscere il volto di Cristo in coloro che camminano senza un luogo sicuro dove riposare.
Durante la settimana sono stati affrontati dei temi fondamentali: la realtà migratoria, l’accompagnamento in transito, l’accoglienza e l’integrazione, nonché la protezione delle persone costrette a spostarsi. Particolare attenzione è stata dedicata al lutto migratorio e alle ferite invisibili lasciate dal cammino, dalla perdita d’identità al dolore per i dispersi, sottolineando l’urgenza di una risposta psicosociale comunitaria che umanizzi i percorsi. I partecipanti hanno lavorato per costruire una narrazione comune basata sulla dignità e sulla resilienza, al fine di dare voce a coloro che troppo spesso non sono ascoltati.

Tra i partecipanti c’era la presenza vincenziana di una Figlia della Carità del team di Caritas Marrakech. La sua partecipazione ha espresso l’impegno della Compagnia verso i migranti e gli sfollati. Stare al fianco di chi soffre per l’esilio e l’esclusione fa parte integrante della nostra missione, vissuta nella prossimità, nell’ascolto attivo e nella difesa della dignità di ogni persona.
Questo incontro è stato uno spazio di comunione e impegno condiviso. In quanto Figlie della Carità, in quanto Chiesa incarnata nella storia, siamo chiamate a essere artigiane di speranza, tessendo legami fraterni e annunciando con gesti concreti che ogni vita merita di essere accolta con giustizia, tenerezza e rispetto.